Sentiamo spesso parlare di trauma e, ancor di più, di trauma psicologico. Con meno frequenza, però, ci sarà capitato di sentire associare questo concetto a quello di dolore fisico. Prima di addentrarci nell’esplorazione di questa inaspettata correlazione, proviamo a fare un po’ di chiarezza sul concetto di trauma psicologico.
Il trauma psicologico è il processo che consegue ad un evento traumatico. L’evento traumatico non è, come si potrebbe pensare, solo un episodio oggettivamente grave o spaventante (ad es, aggressione subìta), “…bensì un evento vissuto come stressante, dal quale non ci si può sottrarre, che sovrasta le capacità di resistenza dell’individuo”. (1) “La possibilità di reagire efficacemente alla minaccia pone dunque il confine tra un’esperienza estrema e grave ma non necessariamente patogena e il trauma psicologico “. (2) Questo spiega come mai, a parità di evento drammatico (ad es, un licenziamento), una persona possa sentirsi completamente schiacciata ed impotente, mentre un’altra reagire proattivamente, creando le condizioni per una nuova situazione di benessere. Dopo questo breve chiarimento, possiamo chiederci: un evento traumatico occorso nel passato si limita a provocare sofferenza psicologica nel presente, o può essere anche responsabile di dolori fisici ben localizzati? Alcuni ricercatori hanno dimostrato che, grazie a distinte vie di comunicazione nervosa, la nostra mente è in grado di distinguere la fonte del dolore, dunque di capire se l’origine della sofferenza è fisica o psicologica (3). Cosa vuol dire? In condizioni fisiologiche, siamo in grado di dire se stiamo male a causa del mal di pancia o perché siamo stati abbandonati da una persona significativa. Questo meccanismo di localizzazione dell’origine della sofferenza sembrerebbe danneggiato in caso di traumi psicologici occorsi nell’infanzia e mai elaborati. In tali circostanze, il trauma provocherebbe un’alterazione dei processi mentali deputati alla corretta integrazione delle informazioni provenienti dall’ambiente esterno, producendo così una sorta di confusione: la persona avverte sinceramente dolore fisico localizzato che, invece, è imputabile a situazioni interpersonali problematiche e dolorose (rifiuto da parte di una persona significativa, perdita di uno status sociale etc etc) (4). Ecco spiegato uno dei probabili meccanismi d’azione del trauma psicologico sul dolore fisico.
1.VAN DER KOLK, B.A. (1996), “The complexity of adaptation to trauma: self regulation, stimulus discrimination and characterological development”. In VAN DER KOLK, B.A., MCFARLAINE, A.C., WEISAETH, L. (a cura di), Traumatic stress: The effect of Overwhelming experience on mind, body and society. Guilford Press, New York, pp.182-213
2. G. LIOTTI, B. FARINA, Sviluppi Traumatici, 2005, pp 32.
3. EISENGERGER, N.I., GABLE, S.L., LIEBERMAN, M.D. (2007), “Funcional magnetic resonance imaging responses relate to differences in real-world social experience”. In Emotion, 7,4,pp. 745-754.
4. G. LIOTTI, B. FARINA, Sviluppi Traumatici, 2005, pp- 58
5. FOTO: http://www.mentalsuperpower.com/coaching-d-ipnosi/controllo-del-dolore/