Il “pensiero visivo” nell’autismo. La testimonianza di Temple Grandin

temple-grandin_xlAlcune scene del film  “Temple Grandin, una donna straordinaria” mostrano la centralità del “pensiero visivo” nelle persone con autismo. Nel video sottostante che riassume alcune scene salienti del film, è possibile osservare questo fenomeno. Infatti Temple Grandin, affermata studiosa di scienze del comportamento animale e autorevole personalità nel campo dell’autismo, nel suo libro “Pensare in immagini e altre testimonianze della mia vita da autistica”, scrive:

“Io penso in immagini. Le parole sono come una seconda lingua per me. Io traduco immediatamente le parole, sia pronunciate che scritte, in  filmati a colori completi di suono, che scorrono come una videocassetta nella mia mente. Quando qualcuno mi parla, traduco immediatamente le sue parole in immagini”

Così  Temple Grandin, lascia un’importante testimonianza della sua vita con l’autismo, offrendo l’opportunità di vederlo e comprenderlo “da dentro”.

Il concetto di “pensiero visivo”rimanda ad un’importante riflessione sulle modalità di elaborazione delle informazioni da parte di numerose persone con autismo; esistono infatti alcune ricerche che hanno evidenziato la presenza di  una modalità peculiare di elaborare le informazioni provenienti dall’ambiente esterno. Ad esempio, in queste persone, è stata rilevata un’ipoattivazione della regione del Solco Temporale Superiore, generalmente deputata all’elaborazione preferenziale di stimoli vocali umani (Gervais et al., 2004). Precedentemente  altri studi sulla formazione di immagini a livello cerebrale avevano riscontrato  la possibilità che il pensiero visivo e quello verbale funzionassero attraverso aree cerebrali diverse  (Farah, 1989; Zeki, 1992) .

Inoltre ricerche sulla percezione visiva hanno evidenziato la presenza di ottime abilità di discriminazione e analisi visiva in molte persone con autismo (Cottini L., Vivanti  G., 2013).

Questo aspetto assume un’ importanza centrale nella relazione e nel lavoro con i bambini e gli adulti con autismo: la difficoltà che alcuni di essi possono riscontrare nell’apprendere informazioni verbali o informazioni per le quali non è possibile formulare una rappresentazione grafica,  può suggerire strategie di relazione e intervento che utilizzino prevalentemente materiale visivo per facilitare la comprensione, l’apprendimento e l’attenzione e poter così organizzare programmi  di intervento efficaci (Vivanti, 2006; 2010; Baron-Cohen, 2009; Happè e Vital, 2009; Cottini, 2011).

Bibliografia

Grandin T.,  (1995) Pensare in immagini e  altre testimonianze della mia vita da autistica

Farah M.J., (1989) The neural basis of mental imagery, “Trend in Neuroscience”.

Zeki S. (1992) The visul immage in the mind and brain, “Scientific American”.

Cottini L.,  Vivanti G. (2013) Autismo come e cosa fare.

Gervais, H., Belin, P., Boddaert, N., Leboyer, M., Coez, A.,Sfaello, I., et al. (2004). Abnormal
cortical voice processing in autism.Nature Neuroscience, 7,801–802.

 

Fonte video

http://www.youtube.com/watch?v=GyOzgtcPQZs&t=386s

Fonte foto

DESIGNHUB.it

 

 

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