Sono diverse le variabili che influenzano l’esito di un trattamento: stato di salute, livello di disabilità, età, sesso, aspetti psicologici e sociali. Uno studio che ha coinvolto 1030 persone con dolore alla spalla, ha analizzato quali sono le variabili che correlano con i migliori esiti fisioterapici.
I risultati hanno confermato l’ipotesi che, oltre a fattori fisici, anche quelli psicologici giocano un ruolo fondamentale nella buona riuscita del trattamento.
In particolare due sono le variabili psicosociali che, nello studio, hanno avuto un peso nel determinare il buon esito del trattamento fisioterapico in pazienti con dolore alla spalla:
- Le aspettative del paziente
A parità di condizioni fisiche, un paziente con aspettative positive verso i risultati del trattamento, otterrà migliori esiti terapeutici. Questo non è vero solo per il dolore alla spalla, ma anche per altre condizioni patologiche. Un altro studio, che aveva preso in esame un campione di pazienti con dolore lombare, aveva studiato l’associazione tra aspettative e risultati clinici provando una forte correlazione positiva tra le due variabili. Le aspettative potrebbero avere un effetto sul sistema oppioide endogeno e quindi agire sulla riduzione del dolore: un’ulteriore prova della stretta interconnessione tra mente e cervello che rende sempre più obsoleta una loro netta divisione.
- L’autoefficacia
Autoefficacia è un termine introdotto dallo psicologo inglese Albert Bandura, che sta a indicare la convinzione di un individuo di possedere le risorse necessarie per fronteggiare una determinata situazione e di ottenere il risultato sperato.
L’autoefficacia applicata al dolore è stata definita come un senso di fiducia nelle proprie capacità di fronteggiare i sintomi, lo stress e le limitazioni associate alle condizioni dolorose.
Al contrario una persona con scarso senso di autoefficacia cercherà di evitare le situazioni che valuta come difficili, sentirà di non avere risorse necessarie per affrontare il problema, concentrandosi prevalentemente sugli aspetti negativi di esso.
Credere di non avere potere sul proprio dolore e di non possedere strategie per fronteggiarlo è un forte predittore di disabilità e depressione nei pazienti affetti da dolore cronico.
La ricerca sta identificando con crescenti evidenze quali sono le variabili psicologiche associate ad una maggiore probabilità di esito positivo nel trattamento del dolore. Spetta a noi professionisti implementare nella pratica clinica strumenti atti a misurare e promuovere queste variabili per strutturare interventi sempre più personalizzabili che diano maggiori probabilità di successo terapeutico.
References:
- fonte foto: http://www.kelownafamilychiro.com/shoulder-pain/alternative-to-surgery/
- Chester R, Jerosch-Herold C, Lewis J, et al. Br. J. Sports Med 2016;0-:1-8. Doi:10.1136/bjsports-2016-096084.
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- Bandura, A. (1991a). Self-efficacy mechanism in physiological activation and health-promoting behavior. In J. Madden, IV (Ed.), Neurobiology of learning, emotion and affect (pp. 229- 270). New York: Raven.
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