E tu…sai riconoscere le tue emozioni?!?

 

Questa settimana, Studi Associati Psicologi Toscana dedicherà uno spazio privilegiato all’esplorazione delle emozioni che tutti noi quotidianamente  proviamo.

arrabbiato

Se non correttamente riconosciute, infatti,  le emozioni possono causare erronee interpretazioni dei nostri bisogni e delle intenzioni altrui e, nei casi più estremi, portare a vere e proprie incomprensioni e difficoltà relazionali! Imparare a riconoscerle è, dunque,  il primo passo per incrementare il proprio benessere psicologico attraverso una maggiore padronanza degli stati emotivi.

Oggi parliamo della RABBIA: tu la riconosci come tale quando avverti le seguenti modificazioni corporee?

  • NEL CORPO SUCCEDE CHE : accelerazione del battito cardiaco, aumento della tensione muscolare e della sudorazione, aumento della pressione arteriosa, sensazioni di calore, irrigidimento della muscolatura, irrequietezza.
  • NEL VOLTO SUCCEDE CHE: aggrottiamo le sopracciglia, digrignamo i denti, serriamo le labbra, “fulminiamo” con gli occhi, alziamo il volume della voce, assumiamo un tono minaccioso e stridulo.
  • AL COMPORTAMENTO SUCCEDE CHE: Le reazioni variano dal colpire, fare gesti aggressivi o minacciosi, aggredire verbalmente, covare rancore, ritirarsi dal contatto con gli altri, essere assertivi, risolvere i conflitti, prendere tempo.
  • PERCEZIONE SOGGETTIVA: quando proviamo rabbia, ci sentiamo sul punto di esplodere, di non avere controllo e di non poter frenare le lacrime.Abbiamo voglia di colpire qualcosa, sentiamo il viso infiammarsi e proviamo una sensazione di irrequietezza.

Occorre precisare che la rabbia è qualcosa di molto diverso dall’aggressività. La prima rappresenta l’emozione, fisiologica e legittima, che siamo autorizzati a provare e che ci comunica qualcosa di importante; la seconda, il comportamento disfunziale che scegliamo, alcune volte, mi mettere in atto  in risposta alla rabbia. Sono molti, infatti, i modi in cui possiamo reagire  (esplicitare in modo assertivo il nostro punto di vista, facendo presente di aver subìto un torto VS aggredire fisicamente).

A questo punto possiamo chiederci: qual è lo SCOPO della rabbia?

Il nostro cervello si è evoluto, dotato della capacità di provare rabbia, perché questa è utile alla sopravvivenza! Nei bambini piccoli, infatti, reazioni di rabbia possono servire ad attirare l’attenzione del genitore e a comunicargli il bisogno di accudimento (ad es, il bambino necessita di essere sfamato/rassicurato/cambiato). Negli adulti, il partner potrebbe usare la rabbia per segnalare al proprio compagno il bisogno di conforto in un momento di particolare vulnerabilità. Infine, la rabbia serve a mantenere  l’ordine sociale e a rimediare ad un torto ingiustamente subìto, predisponendoci all’azione per ristabilire l’equità. Si pensi al furbetto di turno, che salta la lunga coda alla Posta, vanificando il sacrificio fatto dalle persone in coda da un’ora. Provare rabbia fornisce quello slancio necessario per segnalare verbalmente al trasgressore il comportamento scorretto,  rimettendolo metaforicamente al suo posto. Questo ci  consente, nella maggiorparte dei casi,   di ottenere l’obiettivo che ci eravamo prefissati.

dott.ssa Serena Cataldi, Psicologa Firenze, 345-2995738

BIBLIOGRAFIA:

FOTO: http://www.rosalbacorallo.it/arrabbiato.jpg

 

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