Dott.ssa Serena Cataldi, Psicologa Firenze
Oggi parlerò di sexting, un fenomeno adolescenziale diffuso in molti paesi europei, recentemente in crescita anche in Italia (Childline, 2013). In quanto fenomeno intimamente connesso allo sviluppo sessuale degli adolescenti, è necessario che gli adulti, che con essi si rapportano a vario titolo (genitori, insegnanti, allenatori sportivi…), ne siano consapevoli e ne conoscano le più svariate manifestazioni
. Attraverso un’adeguata informazione, infatti, si avranno più strumenti per prevenire o almeno arginare le conseguenze più drammatiche del sexting. Nel presente articolo, esaminerò con voi: la natura del fenomeno, le statistiche, le motivazioni dei ragazzi, le conseguenze del sexting e gli accorgimenti che gli adulti devono seguire.
1. COS’È?
Il termine “SEXTING”, che deriva dall’unione delle parole inglesi “sex” (sesso) e “texting” (pubblicare testo), consiste nell’invio/ricezione di testi-video-immagini sessualmente esplicite o inerenti la sessualità, realizzati con il telefonino e diffusi attraverso quest’ultimo, siti internet, e-mail o chat. Tali immagini, anche se inviate ad una stretta cerchia di persone, si diffondono in modo virale, creando seri problemi, sia personali che legali, alla persona ritratta e all’inviante. L’invio di foto che ritraggono minorenni al di sotto dei 18 anni in pose sessualmente esplicite, infatti, configura il reato di distribuzione di materiale pedopornografico. Alcuni elementi caratterizzanti la messa in atto di questo tipo di comportamenti sono: la FIDUCIA che i ragazzi ripongono verso le persone cui il materiale a contenuto sessuale è diretto (fidanzato/a e/o amici) e la scarsa consapevolezza rispetto al fatto che, se quello stesso rapporto dovesse deteriorarsi o rompersi, il materiale potrebbe essere diffuso in rete come ripicca per quanto accaduto; la PERVASIVITÀ, ovvero le infinite possibilità di condivisione delle proprie/altrui foto con molte persone contemporaneamente, attraverso invii multipli su gruppi/chat nonché condivisione sui social network; la PERSISTENZA NEL TEMPO, nel senso che il materiale pubblicato su internet può rimanere disponibile online anche per molto tempo, senza mai essere eliminato definitivamente; la NON CONSAPEVOLEZZA dei ragazzi rispetto al fatto che le foto inviate costituiscono materiale pedopornografico.
2. PERCHÉ I RAGAZZI LO FANNO?
A questo punto, potremmo chiederci: perché i ragazzi mettono in atto comportamenti così rischiosi? Lo scambio di foto/video a sfondo sessuale, anche di se stessi, è un comportamento inquadrabile alla luce dell’esplorazione e dell’espressione della sessualità dei ragazzi, che iniziano a scoprirsi e viversi come dei giovani adulti. Nella maggior parte dei casi, la motivazione riportata rispetto all’invio di foto a terzi è “… lo faccio per gioco, per cercare la loro attenzione, per provocarne il desiderio, per rispondere alla richiesta di una “prova d’amore”. Scattarsi una foto nudi e inviarla sono per lo più messi in atto seguendo l’impulso e senza pensare: il fatto di essere nella solitudine della propria camera, fa sentire i ragazzi/le ragazze protetti/e rispetto all’esplorazione della propria sessualità, che avviene quindi in modo disinibito. Da notare però che, chi scambia foto, soprattutto con estranei, può inoltre utilizzare questo comportamento per superare difficoltà relazionali e di socializzazione e senso di solitudine.
Un discorso a parte meritano le altre motivazioni: secondo l’ultima indagine di Telefono Azzurro e Eurispes (2012), infatti, lo 0,9% degli adolescenti dichiara di aver inviato proprie foto sessualmente esplicite perché minacciato/a, mentre il 2,3% dichiara di averlo fatto in cambio di denaro o di una ricarica telefonica. In quest’ultimo caso, i ragazzi cedono all’adulto l’immagine del proprio corpo in cambio di oggetti di uso comune che desiderano avere ma che, per diversi motivi, non possono acquistare (l’ipod, l’ipad, uno smartphone, una ricarica del cellulare, vestiti, borse firmate, etc.). Ricordiamo qui che, secondo la legge italiana, se un adulto accetta di ricevere, in cambio di denaro o altre utilità (ad es, ricariche del cellulare) foto osè da un minorenne – che gliele invia di sua iniziativa – può essere accusato di atti sessuali con minorenne che si prostituisce (art. 600- bis secondo comma). Se, invece, la persona chiede al minorenne di inviare sue foto osè in cambio di denaro o altre utilità, viene accusato di istigazione alla prostituzione minorile (art. 660-bis primo comma). In entrambi i casi, quindi, si tratta di sfruttamento della prostituzione minorile.
3. QUANTO È DIFFUSO IL FENOMENO IN ITALIA?
Il sexting è un fenomeno molto diffuso in altri paesi europei e negli anni sta crescendo anche in Italia (Childline, 2013). Indagini recenti dicono che:
o il 35,9% dei ragazzi conosce qualcuno che ha fatto sexting (Telefono Azzurro e Doxa, 2014),
o il materiale a contenuto sessuale esplicito viene ricevuto spesso da amici, dal proprio ragazzo/a, da conoscenti ma in alta percentuale (22,7%) anche da estranei (Telefono Azzurro e Eurispes, 2012).
o I ragazzi dichiarano di essere divertiti o trarre piacere dalla ricezione di immagini, testi o video sessualmente espliciti (29, 1% e 30,1%), di non vederci nulla di male (41,9%), di fidarsi della persona a cui hanno inviato il materiale (16,1%) e di averlo fatto per scherzo (11,1%) (dati tratti dall’ Indagine Nazionale sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia, 2012).
Questi ultimi dati non ci sorprendono se teniamo presente, come detto in precedenza, che (A) tali comportamenti si configurano come una forma di scambio (seppur pericoloso e rischioso) che sottende un sottostante bisogno fisiologico di esplorazione ed espressione sessuale e (B) che i ragazzi sono scarsamente consapevoli della possibilità di perdere il controllo della foto/del video che inviano e questo li porta a sottovalutare i rischi connessi al fenomeno. I ragazzi, infatti, non sembrano essere consapevoli di scambiare materiale pedopornografico, che può anche finire in “mani sbagliate”.
4 QUALI SONO LE CONSEGUENZE?
Una foto o un video sessualmente esplicito può avere conseguenze davvero dannose se ne viene “perso il controllo”. Il ragazzo/la ragazza che, dopo un litigio con il/la partner, mette online per vendetta materiali privati, rischia di causare danni sia a livello psicologico che di immagine pubblica della persona ritratta. Attualmente, si sta ancora indagando rispetto alle conseguenze del sexting, ma è ragionevole ritenere che siano analoghe a quelle di altri fenomeni: diminuzione dell’autostima della vittima, insorgenza di episodi depressivi o di sintomi ansiosi, paura, frustrazione, problemi scolastici e/o familiari, fino ad arrivare a idee suicidarie o, come i casi di cronaca ci hanno mostrato, alla vera e propria messa in atto del comportamento. Si tratta di esiti gravi che hanno, inoltre, notevoli ripercussioni sullo sviluppo psicofisico di bambini e adolescenti. La possibilità che le immagini possano essere inoltrate ad altri, non inizialmente considerati dal primo inviante, può finire con il danneggiare, in termini psicologici e sociali, sia il ragazzo/la ragazza soggetto della foto che colui/coloro che hanno contribuito a diffonderla. Recenti studi internazionali hanno mostrato che l’invio di immagini sessualmente esplicite (o testi o video) si associa spesso ad altri comportamenti a rischio, di tipo sessuale ma anche riferibili ad abuso di sostanze o di alcool (Rice et al., 2012; Temple et al., 2012).
5 CONSIGLI PER GLI ADULTI
Diversi studi sottolineano consigli pratici per genitori ed adulti.
• Informati e chiedi ai tuoi figli, il sexting non è infrequente. Spesso gli adulti tendono a ignorare l’esistenza del fenomeno, informatevi e parlatene ai vostri figli, in un contesto adeguato, in maniera tranquilla e non inquisitoria, questo aiuterà i vostri figli a capire meglio i rischi connessi al fenomeno, riducendone le molteplici conseguenze. Chiedete ai vostri figli se ne hanno mai sentito parlare (magari non conoscono il termine specifico). In generale, avere un dialogo aperto e sereno sulla sessualità, sui cambiamenti del corpo, sullo sviluppo e l’identità sessuale, può dar loro modo di aprirsi in generale e rispetto al sexting in particolare.
• Se hai scoperto immagini, testi o video sessualmente espliciti sul telefonino di tuo figlio, assicurati che sia consapevole dei rischi connessi all’invio di queste immagini. Allo stesso modo, se vieni a sapere che tuo figlio ha ricevuto una foto di nudo che ritrae un altro adolescente, assicurati che non la invii a nessuno. Questa può comunque essere un’occasione per instaurare un dialogo con i tuoi figli riguardo al tema della sessualità.
• Comprendi le motivazioni. E’ importante che tu capisca perché la ragazza/il ragazzo invia proprie foto/video. Nel parlarne con tuo/a figlio/a, rimani calmo, mostrati accogliente e supportivo e cerca di capire i motivi alla base di questo comportamento (se lo ha fatto impulsivamente per gioco, se lo considera una “prova d’amore”, o se è stato costretto/a da qualcuno). E’ possibile che l’invio sia espressione di interesse per l’avvio di un rapporto, serva al mantenimento di un rapporto già esistente, o perché vogliono feedback sul proprio corpo. Tutte queste motivazioni, tipiche del periodo adolescenziale, possono essere importanti per i ragazzi.
• Parla delle conseguenze. E’ importante che i ragazzi siano informati sulle conseguenze di questo tipo di comportamenti. Può aiutarli a ragionare sui loro comportamenti e a renderli consapevoli sulla possibilità di un utilizzo non appropriato delle loro immagini/video. Spiegategli del rischio di essere accusati di produzione e distribuzione di materiale pedopornografico.
• Valuta. Valutate se parlarne con gli altri ragazzi coinvolti e con i loro genitori, e comunque rivolgetevi alla Polizia Postale e delle Comunicazioni o a Telefono Azzurro.
• Puoi chiedere un consiglio o un aiuto a Telefono Azzurro, chiamando il numero 1.96.96, oppure contattando Telefono Azzurro anche via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito http://www.azzurro.it e cliccando su “ch@tt@ con Telefono Azzurro!”.
• Se sei online Telefono Azzurro è anche in Facebook, tramite una APP specifica. La app è raggiungibile all’indirizzo https://www.facebook.com/pages/SOS-Il-Telefono-Azzurro-Onlus/44991281207 o cercando in “Persone, luoghi, oggetti” Telefono Azzurro e selezionando l’Applicazione “SOS – Telefono Azzurro onlus” nell’elenco che compare nel menu a tendina.
• Se ti trovi in una situazione di emergenza e pericolo immediato puoi invece chiamare il numero gratuito 114.
Nella speranza di aver fornito un’ esauriente spiegazione teorica del fenomeno e qualche utile strumento pratico di prevenzione, resto a disposizione dei lettori per qualsiasi approfondimento sulla tematica.
dott.ssa Serena Cataldi, Psicologa Firenze,
cataldi.psicologa@libero.it 345-2995738
BIBLIOGRAFIA:
FOTO : https://www.google.it/search?q=ragazzi+con+il+cellulare&tbm=isch&tbs=simg:CAQSmwEJVW6-c5D4SzQajwELEKjU2AQaCAgFCBcIPQhDDAsQsIynCBpiCmAIAxIokxqlH5QanR-PGqMajhrxD4YfhRrpJcwxyTHHMfQw6zDUJcYxhzGFMRowJp72byqhJqh8-zS1031FV2S-tJqHUtauZ2NtWZIunKp4Es18WDyLeqoVSryJenn_1IAQMCxCOrv4IGgoKCAgBEgRRnKeADA&sa=X&ved=0ahUKEwiO5O_KoaHRAhVNFMAKHfjOBIEQwg4IGSgA&biw=1280&bih=685#imgrc=CKTpdxhN_IIEHM%3A.
TELEFONO AZZURRO: http://www.azzurro.it/it/informazioni-e-consigli/consigli/sexting/sexting-cosa-si-intende